E’ da più di una settimana che in Ucraina imperversa la guerra. Secondo l’ONU sono quasi un milione i profughi che sono fuggiti dall’Ucraina nei Paesi vicini e molti altri stanno provando a varcare il confine.
La macchina della solidarietà e dell’accoglienza dei Comuni italiani continua ad organizzarsi per dare ospitalità ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra. Le iniziative in tal senso si moltiplicano di ora in ora e noi non possiamo restare a guardare.
Il mio senso civico ed i miei valori mi portano a dover prendere una posizione netta, per qualcuno non sarà questo il momento, per me quel tempo è arrivato.
Il segnale di prossimità dato in questi giorni dal popolo solofrano agli ucraini dimostra la vera anima di questa terra che si fregia del titolo di “Città della Pace”.
Sono convinto che sapremo interpretare al meglio quel sentimento di fratellanza europea e di sostegno ad un popolo che sta vivendo un’aggressione orribile.
Nell’interpellanza consiliare rivolta all’attuale amministrazione comunale invito a tutelare i diritti dei rifugiati e dei deboli, ed indico come punto di prima accoglienza il Convento di Santa Teresa in via Sorbo, già utilizzato precedentemente con gli stessi scopi.
Il Comune di Solofra deve prepararsi all’arrivo dei profughi che scappano dall’invasione Russa dell’Ucraina, mentre nell’ex Repubblica Sovietica proseguono i bombardamenti, l’Amministrazione deve predisporre un piano d’emergenza per l’accoglienza dei profughi; prevalentemente donne, bambini e anziani.
Abbiamo il dovere di tutelare chi è in difficoltà e chi chiede aiuto, ed in questo l’amministrazione deve essere preparata e coordinata con la Regione ed il Governo: bisogna adottare tutte quelle misure necessarie per il mantenimento della pace, il legittimo riconoscimento dei confini dell’Ucraina e la tutela dei diritti civili dei cittadini ucraini.